Cari amici, spero che in questo blog troverete notizie per orientarvi nella scelta di un buon allevamento. Troverete anche tantissime foto dei cavalier king della Domus Aventina di Roma, allevamento da cui proviene il mio Scott.
Se la lettura di quanto scriverò aiuterà qualcuno a non soffrire per la morte o le malattie del cucciolo incautamente acquistato, sarà per me fonte di immensa gioia.

Cristina
Per gli appassionati di questa razza segnalo anche Il Cavalier King Charles Spaniel FORUM dove oltre a stare piacevolmente in compagnia scambiandoci notizie e foto, si possono trovare utili informazioni per crescere in modo corretto i nostri Cavalier, approfondimenti su malattie, vaccinazioni, eventuali pericoli da evitare per la loro salute e tutto ciò può servirci nella nostra vita con loro.

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E il sito Conoscere il Cavalier King:consigli, salute, bellezza dove troverete tutti gli argomenti trattati in questo blog e molto altro...un punto di informazione completo sul Cavalier King Charles Spaniel.

Vi aspettiamo!

giovedì 29 aprile 2010

Il maltrattamento invisibile



Desidero sottoporre alla vostra attenzione un interessante articolo che ho trovato,parla di una forma di maltrattamento che forse molti non considerano tale. Leggete con attenzione,i nostri cani hanno bisogno di una vita ricca di esperienze per crescere equilibrati,esperienze che devono cominciare dalle prime settimane  di vita nell'allevamento.

Il maltrattamento invisibile


venerdì 9 aprile 2010

RIPRODUZIONE SELEZIONATA

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La riproduzione del cane di razza può avvenire mediante riproduzione selezionata o mediante riproduzione ordinaria. Con la riproduzione ordinaria l'allevatore non ha nessun obbligo di controlli morfologici, attitudinali o sanitari ed il pedigree, che documenta l'origine del cane, viene rilasciato a tutti i cuccioli nati da soggetti con pedigree; in questo caso il pedigree documenta unicamente l'albero genealogico del soggetto e la sua appartenenza quindi alla razza. La qualità di questi soggetti dipende dalla serietà dei singoli allevatori e dal loro impegno nella selezione, ma non viene verificata in maniera ufficiale.
Per contro, nella riproduzione selezionata il pedigree documenta invece anche la selezione dei riproduttori e viene rilasciato solo ai cuccioli nati da genitori controllati. Il controllo effettuato sui genitori prevede una valutazione morfologica effettuata in esposizioni con qualifiche variabili nelle varie razze, aspetti attitudinali e/o caratteriali verificati in prove apposite ed aspetti sanitari verificati con controlli diagnostici. L'accesso alla riproduzione selezionata viene richiesto dalle singole associazioni di razza riconosciute ENCI, ed i criteri di selezione vengono proposti dalle associazioni di razza e ratificate/modificate dalla CTC; di questi riproduttori, inoltre, è richiesto l'esame od il deposito del DNA.
I cuccioli nati mediante riproduzione selezionata avranno un pedigree speciale che documenta un controllo di qualità del cucciolo e fornisce maggiori garanzie ed informazioni per l'acquirente.
Il veterinario ha il ruolo di effettuare i controlli sanitari, obbligatori e vincolanti al fine della riproduzione selezionata, per le patologie genetiche. Le patologie genetiche per le quali è previsto un controllo ai fini della riproduzione selezionata sono rappresentate dalla displasia dell'anca e del gomito, dalla lussazione di rotula, dalla necrosi asettica della testa del femore, dalle oculopatie, dalle cardiopatie, dalle malattie del sangue e dalla sordità congenita.
I medici veterinari che possono effettuare i controlli ufficiali per i libri genealogici dei cani di razza devono essere stati accreditati in base a competenze accertate come previsto dal Disciplinare ENCI, approvato nel 2009 e per la displasia dell'anca e del gomito dal Disciplinare DM MIPAF 20688 del 12 marzo del 2002 aggiornato il 7 maggio del 2009.
http://www.enci.it/libroorigini
Allegato

elenco razze ammesse riproduzione selezionata patologie genetiche controllate.pdf

UNA LOCANDINA PER LA RIPRODUZIONE SELEZIONATA

 
06-04-2010
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All'interno del numero 12 di Professione Veterinaria è pubblicata la locandina "Acquista un cucciolo sano" per la promozione negli ambulatori veterinari del nuovo pedigree "con riproduzione selezionata". L'iniziativa è della Fondazione Salute Animale e fa seguito alla recente pubblicazione del Protocollo diagnostico delle patologie genetiche.
Il Protocollo è stato approvato dall'Enci, su proposta della Commissione Tecnica Centrale ed è finalizzato al miglioramento dello stato di benessere e alla prevenzione delle principali patologie ereditarie, definendo le modalità delle analisi e della registrazione delle certificazioni, a cui dovranno fare riferimento i proprietari dei cani iscritti al Libro per l'ammissione alla Riproduzione Selezionata.
"Ora è necessario che i veterinari facciano conoscere ai propri clienti questa nuova e grande opportunità, di poter acquistare dei cuccioli più garantiti attraverso la riproduzione selezionata- commenta Aldo Vezzoni, Presidente della Fondazione Salute Animale.
"Oggi chi acquista un cane - prosegue Vezzoni- deve sapere che esistono pedigree diversificati, per riproduzione ordinaria e per riproduzione selezionata e quindi sapere che se vuole un cucciolo più garantito deve richiedere all'allevatore un cucciolo con pedigree da riproduzione selezionata. Attraverso il meccanismo della domanda e dell'offerta, gli allevatori saranno via via sempre più interessati a produrre cuccioli in riproduzione selezionata per far fronte alle richieste che avranno e così si otterrà progressivamente un miglioramento genetico delle varie razze canine, con grandi benefici in termine di salute e di benessere del cane".

da  http://www.anmvioggi.it/

La Locandina



Newsletter FSA

Gennaio 2010                                     CANI DI RAZZA, VEZZONI: 2009 HA SEGNATO SVOLTA

Per i cavalier king charles spaniel è difficile trovare per adesso in Italia cuccioli provenienti da riproduzione selezionata,tuttavia ci sono allevatori (pochi!) che allevano cuccioli ben selezionati,nati da genitori ai quali sono stati fatti tutti gli accertamenti,anche se non obbligatori, (radiografie ed ecocardiogramma) atti ad accertare l’assenza di malattie genetiche nei riproduttori. CERCATELI   con pazienza e con pazienza mettetevi in lista ed aspettate!      

si consiglia di leggere anche
Come scegliere l’allevamento
Prevenzione delle malattie genetiche

La Leishmaniosi canina-conoscenza e prevenzione

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Leishmaniosi e Leishmania: di cosa stiamo parlando?


(Dedicato a chi vuole conoscere il significato esatto delle parole.)
Per leishmaniosi si intende indicare un gruppo di malattie molto diverse tra loro che colpiscono sia uomini sia animali, causate dalla Leishmania. Chi è colpito da leishmaniosi, è sicuramente portatore dell’agente infettivo chiamato Leishmania.
Per Leishmania si intende definire il gruppo dei vari microrganismi protozoari responsabili delle diverse forme di leishmaniosi. Chi è portatore del microrganismo chiamato Leishmania non per forza è anche malato di leishmaniosi, in quanto alcuni soggetti restano asintomatici, cioè apparentemente sani, per molto tempo.
Il Genere Leishmania ospita al suo interno diverse specie di Leishmanie imparentate tra loro (Leishmania tropica, L. donovani, L. infantum, L. major, L. brasiliensis, L. peruviana, L. mexicana, L. guyanensis e varie sottospecie) che differiscono per la loro distribuzione geografica, per il tipo di ospite che colpiscono (uomo, cane, roditori, altri animali), per la malattia che sono in grado di determinare (leishmaniosi viscerale, leishmaniosi cutanea, leishmaniosi canina, ecc.) e infine per la specie di invertebrato (in genere insetto) dal quale si fanno ospitare e che sfruttano per raggiungere l’uomo o il cane.


Cos’è più esattamente la Leishmania?


La Leishmania è un organismo molto piccolo formato da un’unica cellula la quale dispone al suo interno di organelli e strutture simili a quelle che si trovano anche nelle cellule degli organismi superiori. Dal punto di vista tassonomico le leishmanie sono Protozoi: un gruppo eterogeneo di microrganismi formati da una sola cellula ma dotati di alcune caratteristiche per le quali non possono essere classificati né come batteri, né come funghi, né come organismi vegetali. Dal punto di vista della tassonomia una volta i protozoi venivano considerati nel Regno degli Animali, cioè li si considerava “animali unicellulari”, in quanto non erano piante, né funghi, né batteri, né virus. Recentemente invece si è pensato di creare un Regno tutto per loro, separandoli definitivamente da tutte le altre forme di vita conosciute.
Comunque, tornando alla nostra Leishmania, si tratta di un organismo piccolissimo, un protozoo, che parassita uomini e animali e che in qualche caso provoca una malattia chiamata leishmaniosi.

Vita da Leishmania


La leishmania come già accennato non vive soltanto negli animali o negli uomini nei quali poi determina la malattia nota con il termine di leishmaniosi. Infatti durante la sua vita (vita miserabile di parassita, ma pur sempre vita!) si fa dare un “passaggio” all’interno di una seconda tipologia di ospiti: gli insetti.
Il ciclo biologico della leishmania pertanto funziona così: la leishmania vive in un particolare insetto, vi soggiorna fino a riprodurvisi; dopo che la leishmania si è moltiplicata nell’insetto, è pronta per diffondersi e colpire uomini e animali. Come? Attraverso la puntura dell’insetto medesimo: si tratta sempre infatti di un insetto pungitore simile ad una piccola zanzara.
Non si tratta di una zanzara, però: il vettore della leishmania è infatti la femmina del pappatacio o flebotomo (Phlebotomus spp nel Vecchio Mondo) oppure, in Paesi lontani dal nostro, una specie di cimice ematofaga. In ogni caso si tratta di un insetto che si nutre di sangue e che nel corso della sua molesta esistenza pasteggia su moltissimi individui diversi, riuscendo a diffondere le Leishmanie da cane a cane o da uomo a uomo.
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E’ solo l’insetto che può trasmettere la Leishmania ad un cane: ossia, un cane infetto non può direttamente infettare un altro cane o una persona!

Vita da pappatacio


Ora, come si è visto, questa malattia ha tre protagonisti. Il primo è la Leishmania. Il secondo è l’insetto vettore. Il terzo è il cane,l'uomo o uno degli altri ospiti.
Pappatacio (da "pappa e taci" ossia insetto pungitore silenziosissimo) è il nome volgare che viene dato ad un gruppo di piccoli insetti simili a minuscole zanzare pelose appartenenti alla Sottofamiglia Phlebotominae. La Sottofamiglia Phlebotominae è divisa in vari Generi e complessivamente ospita circa 700 specie diverse, 30 delle quali veicolano varie specie di Leishmania. In Italia risultano vettori di Leishmania 7 specie di pappataci, tutti appartenenti al Genere Phlebotomus.
La vita del pappatacio italiano inizia da un uovo deposto in un luogo caldo, buio, privo di correnti d’aria e molto umido: fessure del terreno, spazzatura, condotti fognari, ricoveri per animali, tronchi marci, strati di foglie morte e materiale organico di vario genere.
Come vedete l’habitat del pappatacio è esattamente il contrario di “luminoso, areato, asciutto e pulito”.
Dall’uovo schiude una larva che vive in questo luogo umido, al buio, protetta dai raggi solari, ad una temperatura superiore ai 15°C, nutrendosi di materiale organico in decomposizione. La larva dopo vari stadi di maturazione, se il clima lo permette (in Italia da maggio a settembre), raggiunge lo stadio adulto e diventa quello che è: un insetto nocivo.
Il flebotomo adulto femmina infatti si nutre di sangue. Risulta attivo durante la notte in due momenti particolari: a notte inoltrata e poco prima dell’alba. Il pappatacio non ama volare a lungo e fa quindi piccoli spostamenti, si muove a scatti e il suo volo è silenzioso, senza vibrazioni, al contrario di quello della zanzara; il suo morso è prevalentemente indolore, con qualche eccezione nei soggetti allergici o in caso di molte punture. E’ piccolo, misura pochi millimetri, quindi attraversa facilmente le maglie delle zanzariere. Se ne infischia dei comuni repellenti per le zanzare. Ama le basse altitudini, preferendo vivere al di sotto dei 400 metri sul livello del mare. Non resiste ad altitudini superiori agli 800 metri.
Ah, dimenticavo. I pappataci sono dei cattivi volatori e per questo odiano le correnti d’aria. Zanzariere e fornellini per zanzare non servono ad allontanare i pappataci dalle camere da letto, ma un ventilatore in azione li scoraggia.
Il pappatacio oltre ad essere il veicolo in Italia della leishmania è anche il vettore della meningite da virus Toscana, una meningite umana a decorso benigno che ha particolare diffusione in Centro Italia, rappresentando circa la metà dei casi di meningite estiva.
In sintesi: il pappatacio colpisce nel periodo estivo, prevalentemente in Centro Italia, Sud Italia, isole e Liguria, alle basse altitudini (sotto i 400 m s.l.m.), a notte fonda e all’alba. E’ indifferente ai comuni prodotti contro le zanzare.
ATTENZIONE: la distribuzione dei flebotomi sta cambiando! Nel Nord Italia sono stati segnalati ritrovamenti di flebotomi, con una distribuzione discontinua (a macchia di leopardo) in regioni ritenute tradizionalmente indenni come Trentino, Piemonte, Friuli Venezia Giulia. Anche in queste regioni il vostro cane può contrarre la leishmaniosi.
L’insetto ospita al suo interno la Leishmania, la quale vi si riproduce per divisione (scissione binaria). L’insetto punge l’uomo o il cane e vi trasferisce diverse Leishmanie. Le poche Leishmanie introdotte nell’uomo o nel cane tramite la puntura del flebotomo, iniziano a riprodursi ancora, molto molto lentamente. Mano a mano che si riproducono si diffondono in vari organi, determinando infine, dopo alcuni anni, la malattia detta leishmaniosi.
I cani con la leishmaniosi ospitano molte Leishmanie. Questi cani, così come sono stati punti la prima volta dall’insetto-vettore, prima o poi verranno punti anche da un insetto “sano”. Cioè un giorno un pappatacio appena nato e privo di Leishmanie andrà a pungere un cane leishmaniotico. In questo modo il pappatacio “sano”, durante il pasto di sangue, andrà ad assumere, assieme al sangue, anche qualche Leishmania, la quale si moltiplicherà nell’insetto. Le nuove Leishmanie in pochi giorni saranno pronte per essere inoculate attraverso la puntura di quell’insetto in qualche ignaro animale a sangue caldo. Così il cerchio si chiude e, come tutti i cerchi, non si capisce dove questa storia sia cominciata.

Come faccio a proteggere il mio cane dalla puntura del flebotomo?


I repellenti in commercio in Italia sono: Scalibor protector band collare , Exspot fiale spot on, Advantix fiale spot on. Altri collari, spray, fiale spot on efficaci contro pulci e zecche, a meno che non abbiano una specifica indicazione e approvazione per i flebotomi, sono da considerarsi inefficaci contro questo particolare insetto!

Se il cane ha la leishmaniosi, a chi può trasmettere questa malattia?


A nessuno. Infatti la Leishmania si “prende” solo dal pappatacio. Per prenderla quindi è necessario essere punti da un pappatacio che a sua volta si sia infestato succhiando il sangue di un animale malato. E’ per questo che la leishmaniosi non si trasmette da cane a cane o da cane a uomo o da uomo a uomo: ci vuole sempre il pappatacio.
Per questo motivo la leishmaniosi è una malattia non contagiosa: la trasmissione non avviene da malato a sano, ma solo dopo la puntura dell’insetto vettore.
Tuttavia il cane leishmaniotico, ossia malato di leishmaniosi, può essere punto da un pappatacio “sano” che, infestandosi, potrà iniziare un nuovo ciclo di trasmissione e inoculare le leishmanie ad un cane sano. Per questo motivo i cani infetti sono un serbatoio di leishmanie e pertanto vanno protetti dalle punture dei pappataci: bisogna impedire all’anello di chiudersi, bisogna impedire che un cane infetto trasmetta la leishmania ai pappataci.
Evitare che un cane leishmaniotico venga punto dai pappataci è un comportamento responsabile, ambientalistico, sanitario a tutti gli effetti: protegge l’ambiente dove noi tutti viviamo. Dire “tanto questo cane ha già la leishmaniosi, quindi è inutile proteggerlo da nuove punture” è irresponsabile e denota una profonda ignoranza di questa materia. Diffidate di chi vi fa questo tipo di discorso, qualunque sia il suo titolo di studio!

Dott.ssa Nicoletta Bevere, Medico Veterinario, Ambulatorio Veterinario Rucellai Milano

RIASSUMENDO...
La leihsmaniosi una malattia grave che colpisce sia l’uomo che il cane, essa è causata da un piccolo parassita il flebotomo, simile a una zanzara ma leggermente più piccolo lungo circa 3 mm di provenienza dai paesi dell’area tropicale ma oramai diffusosi anche in tutti i paesi del bacino mediterraneo. Essa si trasmette attraverso la puntura di un flebotomo infetto che a sua volta ha già succhiato il sangue di un soggetto uomo o cane, già infetto.
Una volta contagiati, si rimane portatori a vita, in quanto le terapie attuali sono in grado di ridurre i sintomi ma non di portare alla completa guarigione.
Ecco perché può essere definita la peste dei cane, perché pur non essendo contagiosa è come se lo fosse poiché la trasmissione avviene attraverso la puntura di una zanzara: praticamente invisibile, incontrollabile, ingestibile.

PREVENZIONE


Non essendo ancora stato prodotto un vaccino, la profilassi per il cane non può limitarsi ad altro che alla protezione dagli insetti con collari repellenti a base di piretroidi sintetici come la deltametrina e la permetrina, con farmaci per uso spot-on (fiale da applicare sulla cute).
La lotta ai flebotomi può essere condotta principalmente attraverso due tipi d’intervento: il primo prevede misure di protezione contro la puntura dei flebotomi; il secondo, teso a ridurre significativamente la densità di questi insetti, implica l'uso di insetticidi e/o operazioni di bonifica ambientale atte ad eliminare le cause favorenti il loro sviluppo larvale, in particolare in aree urbane e peri-urbane. Misure da prendere per la protezione individuale e collettiva in zone endemiche per leishmaniosi, oltre l'uso di repellenti, sono l’utilizzo di zanzariere a maglie molto fitte applicate a finestre e porte e l'evitare di soggiornare all'aperto durante le ore notturne nella stagione calda.
Una volta l’anno,nel mese di dicembre,fate fare al vostro cane il Test per accertarvi che non abbia contratto la Leishmaniosi,ci vuole un attimo ad eseguirlo e potete stare più tranquilli!

Approccio clinico-diagnostico della malattia

 

Clinica e terapia 

  

Leishmaniosi canina: miltefosina-allopurinolo o terapia tradizionale?


 

Leishmune: il vaccino brasiliano


Leishmaniosi: in Italia la prova clinica del vaccino

giovedì 8 aprile 2010

Occhi che parlano al cuore


Altro che diamanti e diamanti...Un Cavalier è per sempre!
Era da tanto tempo che aleggiava in casa, la voglia di avere un cane, ma la consapevolezza dell’impegno era talmente elevata, memori della gestione di un Pastore tedesco, che ci fece desistere, optando per una gatta stupenda, maggiormente autonoma e indipendente, finché un giorno a pranzo esclamai :-Prendo un cane!-
Mi aspettavo reticenze, invece mia mamma e mia sorella mi appoggiarono subito e ne fui felicissima, perché vivendo da sola sapevo di aver bisogno di aiuto.
L’unico un pò titubante era il babbo, per lui un cane, IL cane, era il Pastore tedesco.
Quei cagnolini con il cappotto, che incontrava per strada, erano fuori dal suo standard; ma dovendolo gestire insieme alla mamma, in appartamento per altro, dovevamo orientarci su un cane di taglia minore ed ecco che entra in gioco il Cavalier.Mia sorella iniziò una ricerca su Internet, sugli allevamenti della zona, con l'intento di recarsi personalmente, fino a quando una domenica, prese appuntamento. Partimmo in macchina: noi tre donne, con lo spirito di farci un’idea; non avevamo mai girato per allevamenti quindi per noi era un mondo sconosciuto.
In una stanza riscaldata c’erano diversi box, con varie razze di cani tra cui il “reparto” Cavalier”...il nostro desiderio iniziale era di prendere una femmina Blenheim, ma quella propostaci non ci convinceva.
Nel mucchio spiccava un batuffolo tricolore, vivacissimo, che metteva tutti in riga, nonostante la voglia trascinante di giocare…fu amore a prima vista!. Ce la fece vedere, mi diede un bacino sul naso…La sentivo già mia!
Con un rapido sguardo di intesa con mia mamma e mia sorella ci dirigemmo in ufficio per i dettagli…Avevamo deciso.
Purtroppo però ci accorgemmo solo in un secondo momento che era un cane proveniente dall’Est, ma non ce la sentimmo di lasciarla lì…Ci guardava con degli occhioni che imploravano di portarla a casa con noi.
Sbrigammo tutte le pratiche amministrative, ci consegnarono la cagnolina con un bel cappottino rosso, una coperta per proteggerla dal freddo , la cuccia e un giocattolo.
CAMILLA stava venendo a casa con noi! Era il 16 novembre 2008.
Eravamo incredule ma felici come un bambino che intinge il dito nel barattolo della marmellata.
Dopo poco però, nacquero le preoccupazioni e i pensieri sulla sua salute, data la provenienza.
Siamo stati molto fortunati,ma la paura che potesse non essere sana ci toglieva il sonno
Un’altra tappa fondamentale della nostra vita è stata la decisione di prendere un "fratellino" alla nostra principessa, senza incappare nuovamente nell'errore di chi non sa.
E’ così che ci trovammo a prendere contatti con un allevatore di Roma, il quale ci informò che era nata una cucciolata il 5 maggio (spontaneo il pensiero al 5 maggio di Manzoni…Non poteva che essere un successo).
Il viaggio in direzione della capitale ci sembrò lungo, interminabile, tanta era la voglia di vedere il cuccioletto che avrebbe ulteriormente rallegrato le nostre giornate.
La prima sensazione,vedendo i cuccioli, fu quella di metterne uno in ogni borsa che avevamo a disposizione…
Forse qualcuno se ne sarebbe accorto (forse?).
Trascorsa una settimana da quell’incontro, i miei genitori rifecero il viaggio per portare ALEX a casa ….Lunedì 13 luglio 2009, altra data da rammentare nel nostro viaggio dei ricordi .
Un delizioso e dolcissimo batuffolo di pelo,è un dispensatore di baci:è il nostro killer! Ti conquista e ti atterra riempiendoti di effusioni e sommergendoti di bacini e coccole.




E’ innegabile che un cane ti cambi a vita…Due ancora di più!
Sono cani che si amano per ogni cosa che fanno, anche quando li rimproveri, perché ti fissano con quegli occhioni tondi che sembrano avere un filo diretto con il cuore.


Vengono viziati proprio come bimbi e solo chi li possiede può comprendere che entrano a far parte, a tutti gli effetti, del nucleo familiare.


Sono i miei tesori…Compagni silenziosi, unici, fidati e fedeli.

Elena,Camilla e Alex

mercoledì 7 aprile 2010

Il pelo dei cavalier king: quando e quanto si allunga e come favorirne la bellezza.

  villa torlonia 019
Mi sono accorta dalle chiavi di ricerca che portano al blog che questo è un argomento molto richiesto.
Eccomi dunque a dare qualche spiegazione su quella che pare sia la preoccupazione principale di chi possiede un cavalier king.
Devo dare una delusione a molti…le caratteristiche del pelo sono di origine genetica,quindi ci saranno cavalier con pelo lungo e folto,altri con pelo non molto lungo,ma con frange abbondanti. Alcuni cani sviluppano più pelo su tutto il corpo, altri solo sulle orecchie, altri solo sul posteriore e altri rimarranno con pelo meno folto e poche frange. Inutile disperarsi,ma come consolazione posso dirvi che comunque il pelo,le frange,le orecchie e la coda continuano a crescere negli anni migliorando nel tempo l’aspetto dei vostri amici. Molte persone che fanno ricerche sull’argomento non hanno,a volte,la pazienza di aspettare.A parte questo a incidere sul pelo di particolari zone intervengono anche fattori esterni come la vita su un terreno con erba alta o cespugli e la presenza di altri cani che giocando possono strappare a morsi il pelo.
Una moderata perdita di pelo è fisiologica, come lo è il suo accentuarsi nei cambi di stagione primaverile e autunnale (quella che viene chiamata muta). Se però la muta dovesse rivelarsi troppo lunga o troppo abbondante,è consigliabile rivolgersi al veterinario ,potrebbe infatti trattarsi di intolleranze o presenze parassitarie, o ancora carenze vitaminiche.Importantissima è una corretta alimentazione.


NUTRIZIONE E QUALITA' DELMANTELLO


IL MANTELLO PERFETTO 

Si può fare molto per migliorare l’aspetto e la buona salute di tutti i tipi di pelo.
Per prima cosa vi invito leggere tutti i consigli già dati per il bagnetto e la cura del manto.
Poi vorrei considerare due casi distinti:
- cavalier con pelo bello e abbondante che in situazioni di stress,dopo una malattia o la periodica muta stagionale non ritornano allo stato ottimale.   In questi casi è bene rivolgersi al veterinario che vi indicherà i farmaci o gli integratori più opportuni in relazione alla causa debilitante. Se qualcosa non va,l’aspetto del pelo è il primo a risentirne.
- mantenimento di un ottimale stato di salute del pelo,qualunque sia la sua lunghezza,e miglioramento del suo aspetto tramite la somministrazione di integratori alimentari.
Avrete già capito dai link messi a inizio post che sto parlando di biotina,acidi grassi polinsaturi e lievito di birra.

La Biotina

Chiamata anche Vitamina H, idrosolubile, aiuta la crescita delle cellule, la produzione di acido grasso, il metabolismo di carboidrati, lipidi e proteine e l’utilizzo del complesso B.  Ne occorre una quantità sufficiente per una buona salute di pelle  e pelo e in alcuni casi può aiutare a prevenirne la caduta. Aiuta a mantenere in salute le ghiandole sebacee, i tessuti nervosi ed il midollo osseo. E’ rara la carenza di Biotina perché essa viene anche prodotta dalla flora batterica intestinale.

Gli acidi grassi polinsaturi omega 3 e omega 6

IMPORTANZA DEI GRASSI NELLA DIETA

Il lievito di Birra

I principali elementi nutrizionali da considerare per quanto riguarda la crescita e la corretta funzionalità del pelo sono le proteine, gli acidi grassi essenziali, le vitamine e gli oligoelementi.
I PRINCIPI ATTIVI DEL LIEVITO SONO...proteine di ottimo livello (50 per cento), carboidrati (30 per cento), e pochissimi grassi. E' ricchissimo di vitamine del gruppo B, in particolare la B1,la rara B12 e anche di biotina, Contiene sali minerali ed oligoelementi, tra cui potassio, calcio, fosforo, zinco, cromo, ferro selenio.
LA BIOTINA ,indispensabile per un buono stato della pelle e del pelo,la sua carenza determina pelle secca e pelo ruvido,opaco e fragile,ha una delle sue principali fonti in natura nel lievito di birra!
In un cane in buono stato di salute e alimentato correttamente non ci dovrebbe essere bisogno di questi integratori,le vitamine del gruppo B non si accumulano nell'organismo e un loro eccesso viene eliminato con le urine.
Trovo tuttavia che un loro uso a scopo preventivo possa essere utile per eventuali carenze che possono manifestarsi in situazioni particolari,come disturbi intestinali anche leggeri,stress e naturalmente per favorire la crescita di un pelo forte e lucido.
Il lievito di birra ha un costo di pochi euro,è facilmente reperibile e non ha controindicazioni.
Ho sperimentato il suo uso per una stagione invernale,va dato in autunno-inverno e si termina in primavera inoltrata,all’inizio della muta del pelo.
I risultati mi hanno lasciata molto soddisfatta,il mio cavalier ha un bel pelo folto e belle frange,ma con la somministrazione di lievito mi è sembrato ulteriormente migliorato.
Per chi non deve partecipare a mostre canine,mi sembra un ottimo rimedio casalingo.

sabato 3 aprile 2010

Auguri di Buona Pasqua

Mi scuso per i giorni di assenza,le pubblicazioni sul blog riprenderanno dopo questi giorni di festa.
Colgo l'occasione per fare a tutti i  lettori i miei più sinceri Auguri